Quando è nato il tappeto?

Eccoci con il nostro primo articolo. Da dove partire, se non dalle origini del tappeto?

Il tappeto è concepito da sempre come oggetto d’arredo? E’ sempre stato un elemento “in più” rispetto ad altri elementi essenziali e funzionali all’interno della propria casa? 

Partiamo dall’inizio.

Il tappeto era in origine un manufatto di schietta arte popolare, adornato ben presto con colori e disegni dovuti all’ispirazione genuina di quei popoli nomadi a contatto costante con la natura.

Mercato dei tappeti
Mercato dei tappeti

Con il suo diffondersi poi nelle città, nelle moschee e nei palazzi, da semplice lavorazione di famiglia divenne produzione regolare e raffinata, avvalendosi delle risorse artigianali locali.

Specie in Persia sorsero grandi laboratori, già nel secolo XV, dove il tappeto conobbe un’enorme diffusione, affinandosi nell’annodatura, nel disegno e nel colore.

Ma fu nei secoli XVI e XVII che il tappeto raggiunse il massimo splendore, specie all’epoca dello Scià Abbas I, detto il Grande (1584-1629). In quel tempo, unitamente ai tessitori, operavano in Persia artisti di grande fama, incaricati di predisporre i disegni e di indicare i colori.

Sorsero così opere d’arte vere e proprie, alla cui creazione contribuì anche la possibilità di raffigurare essere animati, che sino ad allora, in osservanza della religione islamica, era vietato riprodurre.

Alcuni esempi:

A testimonianza di queste stupende opere d’arte si possono ancor oggi ammirare alcuni tappeti di allora.

Un esempio è il celebre tappeto con soggetto di caccia conservato nel Museo di Stato di Vienna – interamente in seta con fili d’oro e d’argento. Oppure, quello del Museo Poldi-Pezzoli di Milano, datato 929 dell’era maomettana corrispondente al 1523 d.C., uno dei più antichi tappeti datati e firmati del mondo.

Anche con scene di caccia, recante la firma di Ghijath el Din da Jam, ritenuto il più famoso creatore di tappeti persiani di tutti i tempi, ed infine quello della città sacra di Ardebil, custodito nel Victoria and Albert Museum di Londra.

tappeto ardebil londra

In essi si ritrovano spesso, a coronamento di una lunga fatica, citati versi del Corano o brani dei più grandi poeti del tempo, oltre alla firma dell’esecutore materiale dell’opera.

Questo splendido periodo dell’arte del tappeto persiano, paragonabile al nostro Rinascimento, andò declinando verso il XVIII secolo, specie per la diminuita potenza politica del Paese. Nel XIX secolo si ebbe una breve rinascita grazie all’intensificazione dei commerci con l’Occidente, tramite la città persiana di Tabriz.

Ma la sempre maggior richiesta di tappeti da parte dell’Europa ha poi accentuato la produzione degli stessi a detrimento della qualità e dell’originalità.

Solo in zone impervie e poco frequentate le produzioni locali hanno tenuta integra, quasi fino ai giorni nostri la fattura originaria, tramandatasi da padre in figlio.

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