Ramadan: come funziona

Ramadan è il nome del nono mese del calendario musulmano, di cui abbiamo parlato qui.

Proprio perché il calendario è lunare, il Ramadan non avviene sempre nello stesso momento dell’anno. In particolare, ogni anno il Ramadan inizia prima dell’anno precedente, e ci sono anni in cui viene celebrato in inverno, quando le giornate sono più corte (e dunque anche il digiuno).

Origini del Ramadan

Secondo la tradizione, nel nono mese Maometto ricevette il Corano, guida per gli uomini verso la salvezza.

Il Ramadan è quindi un mese sacro. Non è solo il mese del digiuno, bensì anche della meditazione, della preghiera, dell’autodisciplina e della purificazione.

Il digiuno – che viene praticato dall’alba al tramonto – rappresenta uno dei cinque doveri della fede islamica. Gli altri sono: la professione di fede, la recita quotidiana delle cinque preghiere, l’elargizione delle elemosine e il compimento, almeno una volta nella vita, del pellegrinaggio a La Mecca (Arabia Saudita).

Chi deve praticare il digiuno?

Non tutti i fedeli musulmani devono praticare il digiuno. Secondo la tradizione, dal digiuno sono esentati i minorenni, gli anziani, i malati, le donne che allattano o in gravidanza.
Sono inoltre temporaneamente esentate le donne durante il ciclo mestruale e chi è in viaggio.

Ramadan: come funziona

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Durante il digiuno, dall’alba al tramonto, i musulmani si astengono dal consumo di cibi e bevande, dal fumare e dalla pratica di attività sessuali. I fedeli sono anche invitati all’astinenza da comportamenti peccaminosi che vanificherebbero il digiuno, come ad esempio i peccati di parola (insulto, calunnia, bestemmia, menzogna, ecc.) o le azioni violente, con l’eccezione della legittima difesa.

Solitamente, durante il Ramadan si fanno due pasti: uno prima dell’alba (suhur), e uno più ricco dopo il tramonto (fitùr o iftar).

Quando viene rotto il digiuno al tramonto del sole, la tradizione vuole che si interrompa mangiando prima di tutto un dattero, perché così faceva il Profeta. Il regime alimentare iraniano prevede poi tè chai, pane barbarì, formaggio e frutta secca.

Un momento di condivisione

Il Ramadan è però ovunque un momento di condivisione e di unione. È usanza invitare i propri vicini e amici a condividere tutti insieme il pasto serale e recitare insieme le preghiere.

Al termine del periodo del Ramadan, viene celebrato il cosiddetto Id al-fitr, che significa “festa dell’interruzione [del digiuno]”.

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